La CPS abbassa l’aliquota di conversione e migliora la protezione previdenziale in caso di decesso

La riduzione del tasso tecnico dal 2,25 all’1,75 per cento e dell’aliquota di conversione dal 5,35 al 5 per cento è inevitabile. Il Consiglio di fondazione attutirà parzialmente le ripercussioni negative di questa misura con un conferimento unico. Inoltre, il Consiglio di fondazione migliora la protezione previdenziale in caso di decesso di assicurati attivi – e nel primato dei contributi fissa la remunerazione per l’intero anno 2019 al due per cento.

Abbassamento dell’aliquota di conversione al 1° gennaio 2021 accompagnato da misure di attutimento parziale 

Le casse pensioni agiscono con un orizzonte a lungo termine e sono tenute a garantire le promesse di prestazione ai loro assicurati attuali e futuri. Visto il livello perennemente basso dei tassi d’interesse, in occasione della sua riunione di fine anno 2019 il Consiglio di fondazione della Cassa pensioni SRG SSR ha deciso, su raccomandazione del suo esperto, di attuare un pacchetto di misure: con effetto al 31 dicembre 2020 il tasso tecnico sarà abbassato dal 2,25 all’1,75 per cento. Ne consegue altresì la riduzione dell’aliquota di conversione regolamentare nel primato dei contributi dal 5,35 per cento al 5 per cento al 1° gennaio 2021. Per attutire parzialmente le conseguenze sulle rendite future, a tutti gli assicurati attivi nel primato dei contributi, con effetto al 1° gennaio 2021 sarà accreditato un conferimento unico, in funzione della classe di età.

Il livello delle prestazioni degli assicurati nel primato delle prestazioni non subirà adeguamenti; anche le rendite correnti restano immutate. La PCS sosterrà lei stessa i costi complessivi di questo pacchetto di misure per un ammontare di 145 milioni di franchi e costituirà riserve corrispondenti alla totalità dell’importo con valuta al 31 dicembre 2019. Informazioni dettagliate saranno fornite dalla CPS nella primavera del 2020.

Protezione previdenziale in caso di decesso di assicurati attivi 

Il Consiglio di fondazione migliora la protezione previdenziale in caso di decesso per gli assicurati attivi: dal 1° gennaio 2020 in caso di decesso di un assicurato attivo – e a prescindere da ulteriori prestazioni – la CPS versa un capitale di decesso. Finora, il capitale di decesso era versato solo in assenza di una rendita per coniugi o conviventi. L’ammontare del capitale di decesso corrisponde ad un’annualità del salario soggetto a contribuzione. Una novità è costituita dal fatto che le prestazioni individuali riscattate nella CPS, nonché i contributi facoltativi di risparmio ora sono aggiunti al capitale di decesso. Eventuali prelievi anticipati effettuati nell’ambito della promozione della proprietà di abitazioni, rispettivamente in caso di divorzio, saranno presi in considerazione. Fra gli aventi diritto al capitale di decesso anche in futuro si annoverano il marito o la moglie, il convivente o la convivente e i figli.

In linea di massima, le prestazioni al convivente o alla convivente sono versate in presenza delle seguenti condizioni: disponibilità agli atti di una designazione scritta del beneficiario, nonché attestazione della durata dell’unione di fatto di almeno cinque anni nella stessa economia domestica, vale a dire al medesimo domicilio civile o in presenza di un figlio comune. Maggiori informazioni sulla tematica delle prestazioni in caso di decesso seguiranno nel primo semestre del 2020.

Conformemente alla giurisprudenza del tribunale federale, le casse pensioni non sono legittimate a versare prestazioni al convivente, se la durata dell’unione di fatto con l’assicurato deceduto è stata inferiore ai cinque anni. Per questo motivo, il Consiglio di fondazione provvederà ad adeguare in modo corrispondente gli articoli 42 – 44 del Regolamento previdenziale.

Nel 2019 remunerazione del due per cento per l’avere di vecchiaia nel primato dei contributi 

Il Consiglio di fondazione fissa la remunerazione per l’intero anno 2019 nel primato dei contributi al due per cento. La LPP prevede un minimo dell’uno per cento. Per le mutazioni, quali ad esempio le uscite e i pensionamenti nel corso dell’anno 2020, sarà applicato il tasso dell’uno per cento.

Per il 1° gennaio 2020 non sono previsti adeguamenti delle rendite correnti. Questo perché da un lato, la riduzione del tasso tecnico richiede una notevole rivalutazione dei capitali di previdenza dei beneficiari di rendita, a scapito della CPS. Dall’altro, perché la CPS non dispone dei mezzi finanziari per introdurre a titolo facoltativo un miglioramento delle prestazioni.

Rendimento a fine ottobre pari all’11,4 per cento 

Al 31 ottobre 2019, gli investimenti della CPS denotano una performance dell’11,4 per cento. All’ottimo risultato hanno contribuito i mercati azionari in forte ascesa, nonché la rivalutazione contabile dei portafogli obbligazionari e immobiliari, scaturita dalla continua erosione degli interessi. Il Consiglio di fondazione continuerà ad agire con prudenza e ricorda che la performance nel 2018 era pari a -4,1 per cento. Inoltre, dalle banche centrali per ora non giunge nessun segnale che possa lasciare intravvedere un cambiamento della politica degli interessi negativi. Il grado di copertura a fine 2019 – considerando il pacchetto di misure di cui sopra – è stimato pari al 102 per cento.